Bookever noir in libreria
NERO E AVANA
Antologia di racconti cubani contemporanei
Antologia di racconti cubani contemporanei
pp. 240, Euro 14
A cura di Giuliana Della Valle
Prologo di Danilo Manera
Dissacranti, eccessivi, questi racconti sono un pugno allo stomaco del lettore.
“Questi racconti ruotano come mulinelli attorno a un baricentro inquietante: un incubo, un suicidio, un’indemoniata, un linciaggio, una sicaria, una lugubre trappola, un gorgo d’odio, una violenza sessuale, uno spettacolo proibito, uno squartatore ucciso da un folle. E nel vortice di caligine si cela il profilo cangiante e incomprensibile, aggressivo e imputridito del male”.
Danilo Manera
Un odore dolce di salnitro e morte percorre le viuzze buie dell’Avana; la rabbia sconnessa degli angeli e dei demoni di Cuba ci conduce alle storie di questi straordinari narratori. Un’orgia di disperazione, sesso, violenza, impotenza, tradimento e sogno, popolata da erotomani, attentatori, puttane, scrittori, frustrati, esuli, travestiti, ladri.
JOSÉ LUIS CORREA
MORTE DI UN VIOLINISTA
pp. 272, Euro 14
Malinconico come Marlowe, astuto e riflessivo come Maigret, Ricardo Blanco è la risposta canaria a Montalbano.
Esotico, impertinente, Ricardo Blanco ricorda un altro grande personaggio, Pepe Carvalho, nato dalla penna di Vásquez Montalbán.
Il primo violino dell’Orchestra filarmonica di New York, in tournée a Las Palmas, viene trovato morto. Ricardo Blanco, figlio del whisky e della luna, detective riciclato, amante del jazz e delle donne, dovrà risolvere un caso che sembra essere un assassinio. I sospetti si concentrano su uno degli elementi nuovi dell’orchestra, la violista canadese, dallo sguardo acquoso, Juliette Legrand, da cui il detective Blanco si sente fortemente attratto. La morte del violinista scuote l’isola dal torpore come una brezza calda di favonio.
José Luis Correa (Las Palmas, 1962) è professore all’Università di Las Palmas di Gran Canaria. Morte di un violinista è il primo romanzo tradotto in Italia dei tre centrati sul personaggio di Ricardo Blanco
A cura di Giuliana Della Valle
Prologo di Danilo Manera
Dissacranti, eccessivi, questi racconti sono un pugno allo stomaco del lettore.
“Questi racconti ruotano come mulinelli attorno a un baricentro inquietante: un incubo, un suicidio, un’indemoniata, un linciaggio, una sicaria, una lugubre trappola, un gorgo d’odio, una violenza sessuale, uno spettacolo proibito, uno squartatore ucciso da un folle. E nel vortice di caligine si cela il profilo cangiante e incomprensibile, aggressivo e imputridito del male”.
Danilo Manera
Un odore dolce di salnitro e morte percorre le viuzze buie dell’Avana; la rabbia sconnessa degli angeli e dei demoni di Cuba ci conduce alle storie di questi straordinari narratori. Un’orgia di disperazione, sesso, violenza, impotenza, tradimento e sogno, popolata da erotomani, attentatori, puttane, scrittori, frustrati, esuli, travestiti, ladri.
JOSÉ LUIS CORREA
MORTE DI UN VIOLINISTA
pp. 272, Euro 14
Malinconico come Marlowe, astuto e riflessivo come Maigret, Ricardo Blanco è la risposta canaria a Montalbano.
Esotico, impertinente, Ricardo Blanco ricorda un altro grande personaggio, Pepe Carvalho, nato dalla penna di Vásquez Montalbán.
Il primo violino dell’Orchestra filarmonica di New York, in tournée a Las Palmas, viene trovato morto. Ricardo Blanco, figlio del whisky e della luna, detective riciclato, amante del jazz e delle donne, dovrà risolvere un caso che sembra essere un assassinio. I sospetti si concentrano su uno degli elementi nuovi dell’orchestra, la violista canadese, dallo sguardo acquoso, Juliette Legrand, da cui il detective Blanco si sente fortemente attratto. La morte del violinista scuote l’isola dal torpore come una brezza calda di favonio.
José Luis Correa (Las Palmas, 1962) è professore all’Università di Las Palmas di Gran Canaria. Morte di un violinista è il primo romanzo tradotto in Italia dei tre centrati sul personaggio di Ricardo Blanco
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