Con Benedetti e Cueto torna la letteratura della "disperanza"
gentili lettori,
riporto qui uno stralcio della bella recensione di Sergio Pent apparsa il 2 gennaio su L'Unità.
Non è morta ne svaporata la narrativa latinoamericana, non è un nobile ricordo relegato agli anni d'oro in cui Feltrinelli - ma anche Einaudi- fecero entrare in casa nostra Marquéz e Vargas Llosa, Sabato e Onetti, Guimarães Rosa e Arguedas, attraverso un mondo di luci estranee e fantasia, dolori epici e sussulti politici e sociali che vennero ad amalgamarsi e a ridimensionare le nostre modeste rivoluzioni da salotto. I tempi sono cambiati, le traduzioni rarefatte o circoscritte, Onetti e Donoso introvabili in libreria, Bolaño è morto prima di salire in cattedra e la letteratura consolatoria e ammiccante di un Sepulveda può farci credere che il continente dei grandi scrittori sia diventato il mulino bianco delle storie semplici, appartate, popolari.
Il coraggio dimostrato dalle edizioni Bookever- Editori Riuniti è quindi da mettere in piazza, poiché la Storia è andata avanti nonostante tutto, i paesi dell’America Latina hanno vissuto e continuano a vivere le loro aperte – spesso sanguinose- contraddizioni politiche e i grandi scrittori sono rimasti tali, solo resi più invisibili dal contesto editoriale che li ha fatti passare di moda…
riporto qui uno stralcio della bella recensione di Sergio Pent apparsa il 2 gennaio su L'Unità.
Non è morta ne svaporata la narrativa latinoamericana, non è un nobile ricordo relegato agli anni d'oro in cui Feltrinelli - ma anche Einaudi- fecero entrare in casa nostra Marquéz e Vargas Llosa, Sabato e Onetti, Guimarães Rosa e Arguedas, attraverso un mondo di luci estranee e fantasia, dolori epici e sussulti politici e sociali che vennero ad amalgamarsi e a ridimensionare le nostre modeste rivoluzioni da salotto. I tempi sono cambiati, le traduzioni rarefatte o circoscritte, Onetti e Donoso introvabili in libreria, Bolaño è morto prima di salire in cattedra e la letteratura consolatoria e ammiccante di un Sepulveda può farci credere che il continente dei grandi scrittori sia diventato il mulino bianco delle storie semplici, appartate, popolari.
Il coraggio dimostrato dalle edizioni Bookever- Editori Riuniti è quindi da mettere in piazza, poiché la Storia è andata avanti nonostante tutto, i paesi dell’America Latina hanno vissuto e continuano a vivere le loro aperte – spesso sanguinose- contraddizioni politiche e i grandi scrittori sono rimasti tali, solo resi più invisibili dal contesto editoriale che li ha fatti passare di moda…